Nel 4/08/2006 entra in vigore la legge sulle liberalizzazioni, grande momento di democrazia ma anche di disordine specialmente nel campo dei pubblici esercizi , perché si usciva repentinamente da un sistema di contingentazione ad un liberalismo puro. Bene Male?
DOPO 10 ANNI DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE EMERGE UN QUADRO DI CHIARI E SCURI CON ATTIVITA’ APERTE A CENTIMETRI DI DISTANZA UNA D’ALTRA, CON LA STESSA TIPOLOGIA MERCEOLOGICA , REGOLE DI APERTURA DEGLI ESERCIZI PUBBLICI. NELLO SPECIFICO IL NOSTRO SETTORE BAR, PASTICCERIE, RISTORANTI ECC., E’ LASCIATO AL BUON CUORE DELL’IMPRENDITORE, SPESSO NEOFITA DEL SETTORE, CHE SI TROVA IN CORSA PER ARRIVARE AI FAMOSI PUNTI ALFINE DI OTTENERE L’AGOGNATA LICENZA.
Questo arrembaggio scatenato dalla legge ha determinato una reazione che ha drogato un mercato che rappresentava un vanto nel settore ristorativo e dell’accoglienza, facendo prevalere una gestione di incassi nella funzione del conto economico a scapito della professionalità dell’esercente, dei suoi collaboratori e dei principi di somministrazione e della filiera dei prodotti.
Di Chiaro c’è ben poco se non dal punto di vista di adeguamento a normative che in altri campi telefonia, energia, ecc. hanno effettivamente portato equità in questi settori.
Penso che associazioni di categoria come la nostra, ma ritengo tutte le associazioni del settore si devono porre seriamente la domanda se parte di questa legge non debba avere oggi una revisione seria e costruttiva proprio nel settore pubblici esercizi di ristorazione.
Caffè espresso, cappuccino Cornetto non hanno una traduzione in altre lingue e sono idiomi conosciuti nel mondo come simbolo ITALIANO.